L’anno scorso, proprio di questi tempi, ci siamo occupati dei dati circa il benessere e la qualità della nostra vita.
Lo abbiamo fatto attraverso il BES, il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile pubblicato dall’ISTAT. Quest’anno ci sembra interessante dare un’occhiata ai nuovi dati proposti per le stesse aree cui ci siamo interessati l’anno scorso e fare qualche confronto.
Secondo voi il nostro benessere soggettivo (usando la terminologia proposta dal rapporto) degli italiani è migliorato in questo ultimo anno?
Andiamo subito a vedere!
La qualità generale della nostra vita
Buone notizie! Il trend è in crescita dal 2019: quest’anno, complessivamente il 46% degli intervistati si dichiara essere pienamente soddisfatto della propria vita (ossia 46 persone su 100 intervistati hanno attribuito alla soddisfazione della propria vita un punteggio superiore ad 8).
Nel 2020 eravamo quasi al 45% e nel 2019 vedevamo la percentuale inferiore di qualche punto, al 43,2%.
Il risultato di questo anno è indubbiamente molto positivo, tenendo anche in considerazione le difficoltà di questi ultimi anni.
A livello locale, chiaramente ci sono delle divergenze nei punteggi. La regione con il livello più basso di soddisfazione è la Puglia, con solo il 39.5% degli intervistati che attribuiscono punteggio superiore agli 8 punti, mentre il territorio con la maggiore soddisfazione è la provincia autonoma di Bolzano che tocca quota 63%.
Qualche considerazione in più a livello regionale e per età.
Il Nord-Est si conferma, come il 2020, essere il territorio con la maggiore percentuale di persone che si ritengono molto soddisfatte. A seguire, ci sono Nord-Ovest e Centro Italia, mentre il fanalino di coda è il Sud Italia con il 42.2%. La fascia di età delle persone più soddisfatte dalla vita è quella dei più giovani, tra i 14 e i 19 anni.
L’ISTAT ha fornito delle percentuali anche per quel che riguarda la percezione del nostro tempo libero. In questo caso si assiste ad un vero e proprio crollo rispetto all’anno precedente. La percentuale di soddisfazione del tempo libero, infatti, scende di 12,6 punti percentuale, attestandosi al 56.6%. Il crollo riguarda tutte le fasce di età, ma con una incidenza maggiore per le donne tra i 14 e i 19 anni.
In questo caso la percentuale di soddisfazione italiana cresce al 56.6%, con il Nord-Est capofila (59.1%) seguito a stretto giro dal Centro (57.9%). Anche questo indicatore vede la regione autonoma di Bolzano attestarsi al primo posto, mentre la Campania con un valore percentuale vicino al 52% occupa l’ultima posizione.
Come ci vediamo nel prossimo futuro?
Il 2021 registra la percentuale più alta di ottimisti: quasi il 32% degli intervistati crede che la propria situazione personale migliori nei prossimi 5 anni. Interessante notare anche che il 2021 ha la percentuale più bassa di coloro che sono pessimisti riguardo i risvolti dei prossimi 5 anni.
Particolarmente interessante notare la relazione che il rapporto BES ritrova tra soddisfazione per la propria vita e condizione di salute mentale nei giovani. Incrociando infatti i dati dell’insoddisfazione con quelli di salute mentale, si nota che il 60% dei ragazzi non soddisfatti della propria vita mostra anche un basso benessere psicologico. Dunque, la percentuale totale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale raddoppia nel 2021, rispetto al 2019, raggiungendo quota 6.2%. Si tratta di circa 220 mila giovani che hanno sicuramente subito un impatto dalla pandemia. Un dato molto importante che dovrebbe informare chi disegnerà le politiche pubbliche per l’immediato futuro.
Nel prossimo articolo ci dedicheremo anche ad una novità introdotta dall’ISTAT. Curiosi?