Che opinione hanno gli italiani circa la propria qualità della vita?
Ce ne occuperemo proprio in questo articolo, in occasione dell’uscita del rapporto ISTAT su Benessere Equo e Sostenibile (BES).
Il BES nasce proprio con l’obiettivo di misurare il benessere della società, andando oltre gli indicatori di tipo economico, come ad esempio il PIL. Nella società infatti contano molti altri aspetti, ci riferiamo ad esempio alla salute, all’istruzione, alla fiducia che nutriamo verso le istituzioni e nelle relazioni sociali.
Il nostro Istituto Superiore di Statistica ha scelto dunque di redigere annualmente questo rapporto, fornendoci qualche nuovo insights rispetto ai più classici indicatori economici.
Oggi concentreremo la nostra attenzione sulla valutazione e percezione del benessere soggettivo degli italiani.
Sarà interessante conoscerne i risvolti dopo un anno di pandemia.
Come percepiamo la qualità della nostra vita?
Gli italiani sembrano non aver peggiorato la percezione circa la qualità della propria vita nel 2020 rispetto agli anni precedenti.
Quasi il 45% della popolazione infatti valuta positivamente la propria vita, attribuendole un punteggio tra 8 e 10 in termini di soddisfazione.
Il BES dell’anno scorso ci consente, a differenza di quello del 2020, di fare un confronto anche con i Paesi EU. L’indagine EU-Silc condotta a livello europeo nel 2018 mostra che l’Italia si trova in una delle posizioni più basse circa la soddisfazione di vita. Ci classifichiamo dunque al di sotto della media europea, ma registriamo tuttavia un netto miglioramento rispetto al 2013.
Trend in crescita dunque, che non si è arrestato con la pandemia, addirittura è anche in leggero aumento la percentuale di coloro che si ritengono molto soddisfatti della propria vita (43.2% nel 2019).
Uno sguardo alla geografia e ai dati demografici…
Le regioni che hanno registrato un significativo calo della soddisfazione di vita rispetto al 2019 sono state Piemonte, Umbria ed Abruzzo.
Per quanto riguarda le fasce di età, invece, si registra un miglioramento per le persone nella fascia tra i 35 e i 54 anni, che sembrano essere più soddisfatti della loro vita oggi che nel 2019.
La fascia d’età dei più soddisfatti è quella che va dai 14 ai 19 anni, mentre la più bassa è per le persone con più di 75 anni di età. Dati consolidati e confermati rispetto al 2019.
Guardiamo al futuro con ottimismo?
Certamente l’incertezza circa il futuro si fa sentire, lo vediamo dagli indicatori che si riferiscono ai prossimi 5 anni.
È diminuita infatti la percentuale di persone che ritengono che la propria situazione migliorerà nel futuro prossimo, passando dal 30.1% del 2019 al 28.9% di quest’anno.
Le regioni più pessimiste sono Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte. Ciascuna di queste ha registrato un peggioramento della percezione rispetto al 2019. Il Molise al contrario registra un significativo calo nella quota dei pessimisti, passando dal 13% a poco più del 9%.
E quali sono le fasce di età che temono di più il futuro?
La classe tra i 20 e i 24 anni, è in assoluto la più ottimista. Ben 2 giovai su 3 hanno espresso un giudizio positivo circa le loro prospettive future.
Per le altre fasce di età si registra una relazione inversa tra ottimismo ed età. Con l’aumentare di quest’ultima infatti sembra scendere l’ottimismo verso il futuro, ed in effetti la classe d’età meno ottimista è quella degli over 75.
Un significativo calo dell’ottimismo rispetto al 2019 si registra per le persone tra i 35 e i 44 anni. Risultano infatti essere il 2% in meno coloro che ritengono che la loro situazione nei prossimi 5 anni migliorerà.
Bene, abbiamo fatto un giro tra le percezioni degli italiani circa la qualità della propria vita.
È interessante e soprattutto ottimistico vedere che la pandemia non ha intaccato del tutto la percezione della nostra qualità della vita. E voi, come state? Che voto dareste alla qualità della vostra vita oggi?
Per comprendere a pieno gli effetti della pandemia sarà necessario tuttavia aspettare i prossimi dati.
Dunque aspettiamo il prossimo BES!