Siamo felici? E soprattutto lo siamo in questo ultimo periodo così difficile e pieno di punti interrogativi ed incertezze?
Risponde a queste domande il World Happiness Report 2021 elaborato da United Nations Sustainable Development Solutions Network in base ai dati del Gallup World Poll.
Ci eravamo già occupati della percezione della nostra qualità della vita, qui, grazie ai dati diffusi dal BES, il rapporto elaborato dal nostro Istituto Nazionale di Statistica. In quell’0ccasione abbiamo concluso che nonostante la pandemia gli italiani hanno percepito una buona qualità di vita nel 2020. Abbiamo registrato anche un trend di crescita, se confrontiamo il risultato con le indagini condotte negli anni precedenti.
Allora, non ci resta che scoprire il posizionamento dell’Italia in termini di felicità, scoprire se il dato del BES è confermato e guardarci intorno.
La lettura del World Happiness Report ci aiuterà proprio in questo.
Possiamo misurare la felicità?
Il rapporto relativo alla felicità mondiale viene elaborato dal 2012, e per l’edizione 2021 si è concentrato sugli effetti che il Covid-19 ha avuto sulla nostra felicità e su come i diversi paesi abbiano fronteggiato la pandemia riducendo il numero di morti e mantenendo le società connesse e il più salubri possibili.
L’indicatore della felicità va immaginato come una vera e propria scala: 10 rappresenta il punteggio massimo, la migliore vita possibile, mentre il valore 0 rappresenta il punteggio minimo.
Il sondaggio è condotto su un campione rappresentativo della popolazione di ogni Paese incluso nella classifica finale. Ad ogni intervistato, dai 2 ai 3 mila individui per Paese, è richiesto di dare un voto alla propria vita, ed in base a questo viene così costruita la classifica.
Ma quali sono gli aspetti che contribuiscono alla felicità?
A questo invece provano a rispondere i ricercatori che conducono l’indagine e che analizzano i dati.
Se il punteggio totale di felicità per ciascun Paese è dato dagli intervistati, che rispondono ad una sola domanda, la possibile composizione di questo è fornita invece dai ricercatori.
Questi ultimi provano infatti a spiegare la composizione e la magnitudine con cui 6 fattori scelti contribuiscono alla felicità delle persone.
I fattori sono di natura economico-sociale: il livello del prodotto interno lordo, l’aspettativa di vita alla nascita, la generosità, il supporto sociale, la libertà e la corruzione. Queste variabili sono state scelte in base alle informazioni presenti in letteratura, queste infatti potrebbero contribuire a spiegare delle differenze importanti nella valutazione individuale della qualità della propria vita.
Chiaramente ce ne potrebbero essere diverse altre. Un esempio? La misura dell’occupazione o della disuguaglianza. Tuttavia in questo tipo di lavoro è primariamente importante utilizzare degli indicatori di cui i paesi possono fornire i dati, questo è cruciale per rendere la classifica, e quindi i Paesi, comparabili.
Attenzione, le variabili utilizzate intendo ritrovare una possibile correlazione piuttosto che riflettere una chiara causalità tra i fenomeni.
Tempo di bilanci
Ma allora come siamo messi in classifica?
L’Italia si trova al 25° posto, in risalita visto che per il triennio 2018-2020 ci trovavamo in 28° posizione. Secondo i ricercatori del World Happiness Report la risposta dell’Italia al virus è stata insoddisfacente. Nonostante avessimo infatti risposto in maniera pronta al virus con delle misure molto stringenti (come Taiwan e Hong Kong) poi non ci siamo adattati facilmente ed in modo uniforme ai protocolli adottati per mitigare la diffusione del virus e non abbiamo effettuato un tracciamento soddisfacente.
Chi è al primo posto?
Ve lo diciamo immediatamente, la Finlandia. La sua popolazione ha avuto una grande fiducia nei confronti della comunità, elemento cruciale in questi tempi di pandemia.
A cosa servono questi dati? Il report è fondamentale per una analisi collettiva della nostra risposta ad un evento così grande e anche così imprevisto.
Possiamo migliorare le nostre performance ed essere più felici. Ci sembra un buon obiettivo da raggiungere.