Il titolo è eloquente: quanti di noi sono lettori?
Quale è la percentuale di persone che leggono almeno un libro l’anno?
Qualche articolo fa ci siamo soffermati a guardare i dati circa la fruizione della cultura da parte degli italiani: tra le abitudini sondate abbiamo visto figurare anche la lettura.
Il dato, però, non era molto rassicurante: il 60% degli italiani afferma di non leggere nemmeno un libro l’anno.
L’ISTAT ha proposto un nuovo studio che sonda il settore dell’editoria e le abitudini di lettura. Vediamo insieme se ci sono dati differenti e più rassicuranti di quelli che abbiamo analizzato precedentemente.
Qualche numero
Con quasi 87 mila opere pubblicate, l’editoria ha tenuto abbastanza bene nel 2020, registrando una lieve flessione (-2,6%) rispetto all’anno precedente. Diciamo quindi che ha retto bene, soprattutto al confronto con altri settori della cultura e dell’intrattenimento, come ad esempio cinema e teatri, che hanno invece registrato una flessione piuttosto importante.
Le misure restrittive che hanno interessato librerie, tenendole chiuse nei primi mesi della pandemia, hanno contribuito ad una quota dell’invenduto leggermente superiore a quella del 2019 (+ 2,7%). Quasi il 25% degli editori, infatti, dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati, con una quota maggiore per i piccoli e medi editori, più contenuta per i grandi.
La tiratura, dunque il numero di copie stampate, ha subito un decremento consistente, pari al 7,2% rispetto al 2019. Il genere maggiormente colpito è quello dei titoli scolastici (-28,2%), mentre un’interessante crescita ha riguardato le opere per ragazzi e bambini (+16,5%).
Per quel che riguarda i contenuti editoriali, dominano la scena i testi letterari moderni, parliamo di romanzi, libri gialli, di avventura e libri di poesia. In particolare, romanzi e racconti costituiscono insieme il 22,5% dei titoli e il 26% delle copie stampate.
E il prezzo? Rimane abbastanza stabile, e si posizione sul livello di circa 20€ a copertina.
Libri sì, ma in digitale
Quasi il 10% degli editori ha affermato di aver pubblicato libri esclusivamente in formato e-book, per un totale di 2.113 opere (+ 3,7% rispetto al 2019).
Si tratta di un dato rilevante!
Nonostante, il fatturato derivante dalle versioni digitali, non sia ancora molto importante (10% del totale, circa), è molto interessante leggere questa nuova spinta dell’editoria.
Nel 2020 si è arricchita infatti la disponibilità di libri in formato digitale: quasi il 48% delle opere pubblicate su carta è stata resa disponibile anche in formato e-book. Rispetto al 2019, la versione digitale è particolarmente diffusa per i libri pubblicati da micro e piccoli editori, mentre registra un calo per le edizioni scolastiche, che restano comunque le opere con la quota più elevata in versione digitale su quella cartacea.
Ancora, la nuova tendenza è del tutto visibile anche dall’ampliamento dell’offerta digitale da parte degli editori: audiolibri, produzione di podcast e sviluppo di piattaforme per l’educazione digitale sono oggi un must per essere all’avanguardia e competitivi sul mercato. Sono quasi 6 milioni infatti coloro che hanno scelto di leggere su e-book o formati digitali
Ma chi sono i lettori?
Aumenta leggermente il numero dei lettori (dai 6 anni in su) rispetto al 2019 (+1,4%).
Chi legge di più?
I giovani (tra gli 11 e i 14 anni) rappresentano la quota più alta di lettori. Le donne leggono di più degli uomini (46,4% contro 39,3%) con la percentuale è in crescita rispetto al 2019. Interessante notare che il divario percentuale tra uomini e donne mostra un trend persistente a partire dal 1988. Le ragazze tra gli 11 e i 24 anni sono quelle che leggono di più, scendendo poi al di sotto della media nazionale dopo i 60 anni di età .
L’interesse verso la lettura cresce all’aumentare del grado di istruzione, e sembra essere più forte al Nord rispetto alle regioni del Centro e del Mezzogiorno. Le isole invece mostrano un trend molto diverso: in Sardegna oltre il 40% dei residenti ha letto almeno un libro l’anno, mentre in Sicilia questa percentuale non raggiunge il 30.
Sono favoriti gli abitanti dei grandi centri metropolitani, probabilmente collegato ad una maggiore offerta di biblioteche e librerie, mentre la quota di lettori scende nei centri con meno di 2 mila abitanti.
La pandemia ha inoltre favorito la lettura, che si è posizionata al terzo posto (dopo tv e video-chiamate con parenti ed amici) come forma di intrattenimento durante la prima fase di lockdown.
Infine, un ultimo dato. Il report afferma che il 41% della popolazione con più di 6 anni ha letto almeno un libro nell’ultimo anno: la buona notizia è che non abbiamo smentito il dato che abbiamo comunicato nell’articolo precedente.