Come hai scelto il percorso di studi da intraprendere?
Hai prediletto le materie che più destavano la tua curiosità , oppure la scelta è ricaduta sulla facilità di trovare un impiego in futuro?
Lo studio proposto da AlmaLaurea ci offre un insieme di dati e di infografiche utili a capire come i ragazzi hanno scelto gli studi da intraprendere e ci fornisce qualche piccolo indizio per ragionare sui condizionamenti iniziali a queste scelte.
Pronti? Via!
Che dati stiamo guardando?
La domanda che ormai abbiamo imparato a porci, sempre, prima di iniziare qualunque tipo di valutazione è proprio quella relativa alla fonte dei dati e come questi siano composti.
L’obiettivo di questo rapporto è quello di informare i policy-makers e gli stake-holders sullo stato dell’occupazione dei laureati a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo, nonché fornire una fotografia dello stato attuale (la demografia) dei laureati in Italia nel 2020.
Per rispondere dunque alle domande che la ricerca si pone, è necessario preparare un campione composto da unità differenti.
Abbiamo quindi i dati per:
- 291,000 persone che hanno conseguito il titolo nel 2020, di cui il 58.7% donne e il restante 41.3% uomini, per valutare la demografia dei laureati oggi;
- 650,000 laureati nel 2019, 2017 e 2015 per valutare la condizione dell’occupazione a uno, tre e cinque anni dalla laurea.
Chi si è laureato nel 2020? Una fotografia.
Le donne rappresentano la quota maggiore dei laureati in Italia conseguendo quasi il 60% sul totale dei titoli di studio nel 2020. Interessante che il processo di partecipazione delle donne agli studi universitari sia partito negli anni ’70 e abbia raggiunto la parità (per poi invertire il trend) nell’anno scolastico 1991/92.
I dati mostrano un aspetto molto interessante circa l’istruzione: le donne laureate provengono da contesti socio-economici più difficili.
Sono infatti in percentuale inferiore rispetto ai loro pari, le donne che studiano con almeno un genitore laureato e soprattutto tendono ad ereditare meno il titolo conseguito dai genitori, soprattutto per ciò che riguarda la libera professione. Il 42.5% degli uomini (contro il 31% delle donne) infatti intraprende lo stesso percorso di studio del proprio genitore.
Inoltre, le donne sembrano performare meglio anche durante il percorso: il 61.4% delle donne (contro il 52.1%Â dei loro pari uomini) intraprende un tirocinio curricolare durante gli studi e il 60,2% si laurea in corso, rispetto al 55.7% degli uomini.
E come va dopo la laurea?
I dati ci suggeriscono che gli uomini sono maggiormente favoriti rispetto alla situazione occupazionale sia nel breve che nel lungo periodo.
Gli uomini rappresentano rispettivamente il 72 e il 72.4% degli occupati con laurea di primo e di secondo livello, rispetto al 67.6 e 64.5% delle donne.
Questa differenza si registra anche dal punto di vista retributivo. Gli uomini infatti registrano dal 12 al 16% in più delle loro pari donne, rispettivamente con la laurea di primo e di secondo livello.
Cosa manca?
Come al solito, abbiamo fatto una bella carrellata di dati che ci da informazioni sui laureati nel 2020 e ci informa sulla condizione occupazionale post-laurea. Ci manca scoprire ed indagare il perché ad esempio, seppure le donne sembrano ottenere maggiori successi durante la carriera universitaria, poi hanno una vita professionale meno proficua.
Quindi la solita questione: i dati sono sempre esaustivi?